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Articoli Comunità

Dicembre 2025 – Il Dio che invia

Meditazione su Giovanni 20,21 per il cammino comunitario

“Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi.” (Giovanni 20,21)

La carità: cuore della missione

Il mese di dicembre ci conduce nel mistero dell’Incarnazione: Dio che si fa uomo per amore. Ogni Natale è una scuola di carità, perché l’amore vero non rimane nei sentimenti, ma si traduce in presenza, dono e concretezza.

Gesù non ha inviato un messaggio dal cielo: è venuto Lui stesso, con un corpo, con uno sguardo, con una tenerezza che tocca le ferite del mondo. La carità è proprio questo: farsi prossimi, rendere visibile l’amore invisibile di Dio.

Inviati ad amare

“Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi.” La missione non è un privilegio per pochi, ma un compito per ogni battezzato. Chi ha incontrato Cristo è inviato ad amare come Lui: con pazienza, con gratuità, con perseveranza anche quando l’altro non risponde.

La carità è una via lunga e silenziosa: scegliere ogni giorno di donarsi senza calcolare, di perdonare senza misura, di restare anche quando sarebbe più comodo voltarsi altrove. Solo chi ama scopre davvero che Dio è vicino.

La carità che si fa gesto

Nel mese in cui tutto parla di luci e regali, la carità ci invita a guardare con occhi diversi. C’è chi ha bisogno di un sorriso più di un dono, chi attende ascolto più che parole, chi cerca una mano tesa più che una soluzione.

La carità cristiana non è pietà o assistenza, ma condivisione: lasciarsi toccare dal bisogno dell’altro fino a sentirsi parte della sua storia. Non si misura da quanto si dà, ma da quanto cuore si mette nel dare.

Un invito personale

Offri tempo a chi è solo.Dona qualcosa senza che nessuno lo sappia.Perdona qualcuno con cui hai un conto aperto.

Ogni gesto di carità diventa un passo di missione: una piccola incarnazione dell’amore di Dio nel mondo.

Preghiera del mese

Signore Gesù,

Tu che sei venuto per servirci e non per essere servito,

insegnami la carità che non si stanca.

Fa’ che le mie mani diventino tue mani,

che il mio cuore impari a battere al ritmo del Tuo.

Donami la grazia di amare come Tu ami,

senza misura, senza paura, senza condizioni.

Come il Padre ha mandato Te, manda anche me,

per portare al mondo la gioia del Tuo amore.

Amen.

Intenzione del mese

Pregare per vivere con cuore missionario, portando la pace e la luce di Cristo.

Comunità “Eccomi, manda me!” – Ragusa · Dicembre 2025

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Novembre 2025 – La fede che ascolta

Meditazione su 1Samuele 3,9

“Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta.” (1Samuele 3,9)

Ascoltare: il volto nascosto della fede

Dopo il “Vattene” rivolto ad Abramo, la Parola ci educa a un secondo movimento della fede: ascoltare. Senza ascolto, la fede resta una corsa autonoma; con l’ascolto diventa alleanza, cammino condiviso con Dio.

Il giovane Samuele impara a riconoscere la voce del Signore nel cuore della notte. Anche noi abbiamo bisogno di silenzio, discernimento e docilità per distinguere la voce di Dio da quella delle paure, delle abitudini o del rumore che ci abita.

Quando la fede dice “Parla”

La fede matura non chiede a Dio di confermare i nostri piani: gli chiede di parlare. È l’umiltà di chi sa che la vita si comprende meglio alla luce della Parola. Dire “Parla, Signore” significa scegliere di mettere la voce di Dio al centro, prima delle nostre idee.

È così che la fede diventa ascolto obbediente: un cuore che si apre, un passo che si lascia guidare, uno sguardo che impara a riconoscere il passaggio dello Spirito nei fatti di ogni giorno.

La fede cresce nell’ascolto — e si rivela nella disponibilità ad accogliere la Parola anche quando ci disorienta. Come ricorda Silvano Fausti,

“La fede è come un seme piccolo, ma con forza vitale. Credere è smettere di confidare in sé e lasciare che sia lui ad agire”. (Una comunità legge il Vangelo di Luca, EDB 2011, p. 589).

L’ascolto è dunque il grembo della fede: chi ascolta, si spoglia di sé per lasciar germogliare la vita nuova. L’ascolto non è mai passivo; è un atto d’amore, la risposta di chi vuole conoscere per servire. È il primo passo di ogni vocazione e la condizione per ogni missione.

Tre passi concreti di ascolto

Silenzio quotidiano: 5 minuti reali, lontano dallo schermo, per dire: “Parla, Signore”.Parola accolta: leggere il Vangelo del giorno e custodire una frase che accompagni la giornata.Verifica serale: dove ho riconosciuto oggi la tua voce? Dove l’ho ignorata?

Preghiera del mese

Parla, Signore: il tuo servo ascolta.

Educami al silenzio che accoglie,

alla fiducia che non teme,

alla docilità che si lascia guidare.

Fa’ che la tua voce diventi luce ai miei passi

e pace nel mio cuore.

Amen.

Intenzione del mese

Pregare per imparare l’ascolto interiore e riconoscere la voce dello Spirito nella vita quotidiana.

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SERVIZIO DI ASCOLTO E SOSTEGNO SPIRITUALE

La Comunità “Eccomi, manda me” offre un servizio di ascolto e sostegno spirituale aperto a tutti coloro che desiderano condividere un periodo di difficoltà, un momento di prova o semplicemente a chi desidera essere ascoltato.

Il servizio è animato dai membri della Comunità che motivati da uno spirito di servizio e dalla volontà di essere segno concreto di vicinanza e speranza evangelica, mettono a disposizione il loro tempo per offrire ascolto empatico e profondo, accompagnamento spirituale e, se richiesto, momenti di preghiera. Questo servizio infatti nasce dal desiderio di proseguire, in spirito di fedeltà e continuità, il ministero di ascolto e accompagnamento spirituale svolto dal fondatore della Comunità “Eccomi, manda me”, padre Salvatore Tumino. Per questo gli incontri si svolgono proprio nella casa dove egli ha vissuto, luogo che anche oggi continua ad essere punto di riferimento, spazio di accoglienza, silenzio e comunione fraterna.

Il servizio si propone anche come semplice ma concreto strumento di evangelizzazione attraverso la testimonianza del Vangelo vissuto nell’incontro personale, nel dialogo e nell’ascolto fraterno.

Si tratta di uno spazio riservato, accogliente e non giudicante dove ognuno viene accolto con rispetto, discrezione e spirito di fraternità.

Il servizio non ha carattere terapeutico né psicologico e non prevede forme di assistenza economica. Si tratta esclusivamente di un sostegno spirituale e umano, fondato sull’ascolto, sulla preghiera e sul confronto personale.

A CHI E’ RIVOLTO

E’ aperto a tutti: credenti, persone in ricerca, chi attraversa momenti di crisi, chi vive un periodo di prova o chi semplicemente sente il bisogno di essere ascoltato senza essere giudicato.

MODALITA’ DI ACCESSO AL SERVIZIO

Gli incontri si svolgono:

LUNEDI’ dalle ore 9:00 alle ore 11:00

GIOVEDI’ dalle ore 17:00 alle ore 19:00

VENERDI’ dalle ore 19:00 alle ore 21:00

Chiama o lascia un messaggio al 351.8416091 e sarai ricontattato al più presto per concordare il giorno e l’ora dell’incontro.

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“Lasciare il proprio per ricevere la Vita”

 Luca 18, 28-30

Pietro allora disse: «Noi abbiamo lasciato tutte le nostre cose e ti abbiamo seguito».
Ed egli rispose: «In verità vi dico, non c’è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà».

Pietro parla a nome di tutti i discepoli, e in lui possiamo riconoscere anche la nostra voce: quella di chi ha scelto di seguire il Signore e, nel farlo, ha dovuto lasciare qualcosa di “proprio”.
Luca, a differenza di Marco, non dice “abbiamo lasciato tutto”, ma “abbiamo lasciato il nostro”.
È una sfumatura preziosa: non si tratta solo di rinunciare ai beni, ma di lasciare l’idea del “mio” — il possesso, l’attaccamento, il controllo — per entrare nella logica della comunione, della koinonía.

Lo stesso termine ritorna negli Atti degli Apostoli (4,32): «Nessuno diceva proprio quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era tra loro comune.»

Seguire Gesù, allora, non significa solo abbandonare, ma condividere: mettere in comune ciò che siamo e ciò che abbiamo, a servizio della comunità.
I bisogni non sono solo materiali: ci sono quelli spirituali, affettivi, relazionali, e tutti richiedono una risposta d’amore.

La promessa di Gesù non è solo per il futuro.
Luca sottolinea che la ricompensa è già nel presente: la gioia del servizio, la fraternità, la pace interiore che nasce dal donarsi.
Marco aggiunge che la nuova famiglia è la comunità stessa, in cui si sperimenta la pienezza dell’amore di Dio.

Viviamo allora la nostra chiamata con la virtù della speranza, che ci fa restare saldi e fiduciosi:
1. Nella certezza della chiamata del Signore, che ci ha scelti e amati per primi.
2. Nella certezza dei doni che Egli ci ha dato per rispondere generosamente.
3. Nella certezza della ricompensa, che è già la benedizione del servizio e la comunione fraterna che nasce dal lasciare “il nostro” per Cristo.

 Impegno spirituale
Oggi voglio rinunciare a qualcosa di “mio” — un tempo, un pensiero, un’abitudine — per offrirlo al servizio della comunità e della comunione con il Signore.

✝️ Comunità “Eccomi, manda me!” – Ragusa

 

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La comunità “Eccomi, manda me!” è pronta a ripartire!

Il Dio che chiama, invia, cammina e rinnova

Con gioia e gratitudine, la nostra comunità riprende il cammino per il nuovo anno sociale 2025/2026, desiderosa di rinnovare la risposta alla chiamata del Signore che ogni giorno ci invita a seguirlo più da vicino. Abbiamo iniziato questo nuovo anno con il cuore pieno di riconoscenza: ringraziando il Signore per il trentesimo anniversario di professione religiosa di padre Fabio Pistillo OCD. Un traguardo che diventa testimonianza viva di fedeltà e di amore, un segno concreto di come il “sì” detto una volta sola possa diventare una storia intera di dono quotidiano. La sua presenza e la sua guida continuano ad accompagnare la comunità con la forza silenziosa di chi serve con gioia e perseveranza. Come ogni anno, abbiamo dato avvio alle nostre attività con un gesto semplice ma carico di significato: la pulizia della casa. Non solo un atto pratico, ma un segno di disponibilità e di apertura, un modo per preparare non solo i luoghi ma anche i cuori ad accogliere la novità dello Spirito. Pulire, ordinare, togliere la polvere: piccoli gesti che diventano preghiera, perché ogni spazio torni a profumare di accoglienza e presenza di Dio.

✨ Il tema dell’anno: “Il Dio che chiama, invia, cammina e rinnova”

Quest’anno desideriamo lasciarci guidare da quattro verbi che segnano il nostro cammino comunitario.

Chiama – Dio ci chiama per nome, con amore e pazienza.
Invia – Chi è amato, è anche mandato: la chiamata si fa missione.
Cammina – Dio non resta fermo, ma procede accanto a noi nella vita di ogni giorno.
Rinnova – Lo Spirito trasforma i nostri limiti in possibilità, rigenera la speranza, rende nuove tutte le cose. Sono verbi che non si imparano a memoria, ma si vivono: nella preghiera, nella fraternità, nel servizio, nell’ascolto della Parola.

La novità di quest’anno: il “Versetto guida del mese”

Da quest’anno, sul sito della comunità verrà pubblicato ogni mese il “Versetto guida”, un piccolo spazio di meditazione per aiutare ciascuno a portare nella vita quotidiana la Parola di Dio. Ogni pubblicazione sarà composta da tre sezioni:

1. Versetto guida – un passo biblico che illumina il cammino del mese.

2. Commento – una breve riflessione che aiuta a comprendere e interiorizzare la Parola.

3. Virtù da praticare – un invito concreto a vivere una virtù evangelica come risposta personale e comunitaria.

Chi vorrà potrà leggerlo, meditarlo, condividerlo e lasciarsi ispirare nella preghiera e nell’impegno quotidiano.

Con fiducia e speranza, ripartiamo insieme, certi che il Signore continuerà a chiamarci, inviarci, camminare con noi e rinnovarci, passo dopo passo. “Ecco, io faccio nuove tutte le cose.” (Ap 21,5)

✝️ Comunità “Eccomi, manda me!” – Ragusa Il Dio che chiama, invia, cammina e rinnova.

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“MISSIONARI DELLA CARITÀ”.

Questo il nome della missione rivolta ai malati che la Comunità “Eccomi, manda me!” svolge insieme all’Ufficio per la Pastorale della Salute della Diocesi di Ragusa.

“Una grazia di Dio, condivisa con altri fratelli e sorelle che fanno parte di questo prezioso ministero.”

Sono le parole di Giovanna Iacono, responsabile di equipe nonché membro della Comunità, che ci fa dono della sua esperienza.

“Mediamente una volta al mese, visitiamo i pazienti dei reparti dei due ospedali di Ragusa. Incontriamo fratelli e sorelle malati e sofferenti nel corpo e nell’anima: persone scoraggiate, fragili, impaurite dalla malattia e dalla solitudine nell’affrontare il dolore.  Accarezziamo una povertà che rende fragili anche le famiglie che, di riflesso, vivono questi momenti di scoraggiamento in cui la malattia entra a far parte della vita, quando meno te l’aspetti. Ogni missionario potrebbe condividere che, quasi sempre, questo dolore è stato ascoltato, condiviso, pregato.

Alla base di questa missione c’è tanta preghiera e momenti di adorazione. 

Dio Padre, Gesù e lo Spirito Santo, con la potente intercessione di Maria, camminano davanti a noi per aprirci la strada e fare esperienza di misericordia e di amore.

Con tanta semplicità e delicatezza, doniamo il nostro sorriso e una parola di conforto. Ad ognuno di loro facciamo dono di una coroncina del rosario benedetto, costruita a mano da noi volontari con l’immagine di Gesù misericordioso. Per chi lo desidera, facciamo insieme una preghiera.

Nella semplicità e con spirito di servizio Gesù ha agito in tanti cuori, anche in quelli chiusi, arrabbiati, appesantiti, delusi. La gioia e la consapevolezza che Gesù cammina davanti a noi danno forza, luce e speranza ad ogni fratello che vive questa fragilità. Nessuno deve sentirsi solo, abbandonato, triste, ma accompagnato, capito e sollevato dalla dolce presenza di Gesù. Siamo strumenti docili nelle Sue mani e canali di grazia.

Insieme a loro, come compagni di viaggio, Gesù abbatte il muro dello scoraggiamento e dell’isolamento. Con Gesù non siamo soli, il Suo amore, ricco di misericordia, dà speranza e forza per accettare la malattia, non da soli ma con Gesù che è “la via, la verità e la vita”.

In queste missioni incontriamo anche il personale medico e sanitario, che nella loro vita svolgono una missione delicata, professionale e responsabile; ed anche in loro Gesù compie meraviglie. Molti ci dicono che hanno bisogno di Dio per essere da Lui sostenuti, protetti in ogni pensiero ed azione per curare chi è fragile e bisognoso di cure, bisognosi delle nostre preghiere per aiutare con dedizione e professionalità chi è malato.

Ogni volta torniamo a casa pieni di gioia e di pace, a mani piene: “è donando che si riceve”, proprio così, e ci portiamo nel cuore il volto piagato di Gesù sofferente incontrato in ogni fratello sofferente.”

 

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Forte partecipazione alla serata di evangelizzazione vissuta a Marina di Ragusa.

“Pronto ad amarti”, questo il tema della serata di evangelizzazione di sabato 3 Agosto a Marina di Ragusa, momento di comunione e condivisione che ha visto il coinvolgimento di famiglie, bambini, giovani e anziani, per fare l’esperienza di un Dio vivo, che va alla ricerca di ogni uomo e in qualsiasi luogo, per ricordargli che Egli ci è sempre accanto, pronto ad amarci e salvarci.              

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Domenica 17 marzo, nel salone della Fraternità Francescana di Betania di Partanna, abbiamo vissuto una giornata di ritiro spirituale guidato dalla Comunità “Eccomi, manda me!” di Ragusa.

Eccomi manda me! Si, Signore, voglio ringraziarti per avermi permesso di esserci, dove tu hai mandato i tuoi operai, coloro che ti hanno conosciuto, che tu hai sfamato quando, affamati, ti hanno cercato e tu, da Padre provvidente e misericordioso, gli hai mostrato il tuo volto, accogliendoli, amandoli, trasformandoli per poi mandarli in quei campi dove il sole, l'acqua non bastano a portare frutto e serve qualcosa che sappia aspettare, nutrire e accogliere: l'amore.

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Con grande gioia, abbiamo festeggiato la nomina nei giorni scorsi del nuovo Assistente Spirituale. Don Fabio Pistillo, padre Carmelitano che svolge il suo ministero presso il Santuario del Carmine di Ragusa, è stato nominato dal Vescovo di Ragusa quale Assistente Spirituale della comunità “Eccomi, manda me!” e delle Cellule di Evangelizzazione che fanno capo alla nostra comunità.

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Sabato 25 marzo il Signore ci ha fatto il grande dono di visitare per la terza volta i detenuti della Casa Circondariale di Caltagirone.

Siamo partiti alle 9:00 in punto da Ragusa, niente traffico, nessun intoppo. Alle 10:00 arriviamo all'ingresso e, lasciati i documenti d'identità, ci accingiamo a fare i controlli di routine del materiale che avremmo dovuto portare dentro.

Insieme a noi arrivano anche le suore che lavorano all’interno del carcere e che sono state un dono prezioso per questi incontri.

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Il 21 dicembre 2022 alcuni fratelli della comunità “Eccomi, manda me!” si sono recati presso la Casa Circondariale di Caltagirone per portare l'annuncio del Vangelo in questo luogo di sofferenza.

La nostra comunità era già andata presso la struttura la scorsa primavera, per la stessa esperienza, incontrando i detenuti di un'altra ala della casa circondariale.

Un incontro semplice ma straordinario: attraverso testimonianze, mimi, canti e annunci kerigmatici il Signore ha toccato i cuori dei fratelli presenti, il suo amore ha raggiunto tanti cuori feriti e sofferenti.

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Il 6 Agosto, sulla riva del mare, nella spiaggia di Marina, il Vangelo prende vita e si fa presente ora come allora; “2000 anni ma non sentirli” si può affermare con certezza.
Fedele è l’amore che Cristo ha per la gente, per i Suoi amici.
Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.” (Luca 5,3). Parola di Dio che, in una sera d’estate, si realizza, diventa viva.

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“ERO IN CARCERE E SIETE VENUTI A TROVARMI” (Mt 25,36).
È la bellissima esperienza che la Comunità “Eccomi, manda me!” ha fatto giorno 28 giugno 2022 presso la Casa Circondariale di Caltagirone per un incontro di preghiera con i detenuti.

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Per precisa volontà dell'amministrazione comunale è stata assegnato, per la prima volta nella storia del capoluogo ibleo, l'attestato di civica benemerenza a don Salvatore Tumino, sacerdote, evangelizzatore, creatore delle cellule di evangelizzazione, fondatore di comunità e della casa editrice " Sion ".
Ragusa ha voluto commemorare, a vent'anni dalla scomparsa, uno dei suoi figli illustri, con una iniziativa che si è svolta ieri sera, a partire dalle ore 18,30, presso il teatro "Marcello Perracchio", alla presenza di un folto pubblico, in gran parte legato alla comunità "Eccomi, manda me", e di numerose autorità civli e militari.
Il vescovo, mons. La Placa, a Roma per la CEI, era rappresentato dal vicario generale della diocesi, mons. Roberto Asta.
La serata, condotta magistralmente dalla giornalista Stefania Garrone, ha tratteggiato la figura di don Salvatore, di cui ampiamente è stata ricordata la lettera che, due giorni prima di morire, alle 4,10 della fine di maggio del 2002, scrisse ad amici e fedeli.
L'evento ha visto avvicendarsi diverse persone, che hanno voluto testimoniare, con il ricordo e con la conoscenza, la figura e le azioni del sacerdote-missionario.
Nel corso della serata si sono alternate più voci, da quella di don Roberto Asta e don Gianni Mezzasalma, parroco di "San Giuseppe artigiano", a quelle di Rosanna Cassarino, testimone delle "cellule", del diacono Pippo Crosa (che è venuto direttamente da Sant'Eustorgio di Milano, dove don Salvatore entrò per la prima volta in contatto con il mondo delle cellule), di Ivana Firrito (altra esponente delle cellule), di Roberto Gibilisco (responsabile, insieme al preside Rosario Biazzo, e al consigliere spirituale don Tonino Puglisi, della comunità " Eccomi, manda me"), del prof. Saro Biazzo.
E' stata poi la volta di Giovanni Iacono (assessore allo sviluppo di comunità di Ragusa), di Giorgio Massari (responsabile della casa editrice " Sion "), di Girolamo Piparo (già preside dell'ITCA " Besta " di Ragusa, dove don Salvatore svolse la sua attività di docente).
I vari interventi sono stati arricchiti con la proiezione di video sulla vita e sull'attività evangelizzatrice di don Salvatore, con la lettura di poesie (ad esempio " Amare è..." di don Salvatore, con la musica da Emanuele Fargione) e di brani del libro " Sacerdote uomo di Dio ", letti da Orazio Giallongo, brani legati alla massima di don Salvatore "Con Cristo non ci sono problemi, senza Cristo non ci sono soluzioni ".
Alla fine dei vari interventi il sindaco, avv. Giuseppe Cassì, ha consegnato l'attestato di civica benemerenza a Pina e Graziella Tumino, sorelle di don Salvatore.
Il canto di tutti i partecipanti alla manifestazione ha suggellato la chiusura dell'evento, con una sorta di liberazione dell'anima nel ricordo di uno dei figli illustri della comunità ragusana.

Fonte: ecodegliiblei.it

Per chi non era presente alla consegna della Civica Benemerenza ai familiari di don Salvatore Tumino, potete seguire la registrazione dell'evento da questo link: https://youtu.be/hD9oJOnbXfE 

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Si svolgerà il prossimo 27 maggio, alle ore 18,30, presso il teatro " Marcello Perracchio " a Ragusa, la cerimonia di commemorazione del ventesimo anniversario della scomparsa di don Salvatore Tumino, il sacerdote missionario e animatore delle Cellule di Evangelizzazione e dell' Adorazione Eucaristica nel capoluogo ibleo: nel corso della serata, che prevede l'intervento del vescovo di Ragusa, il sindaco Cassì assegnerà alla memoria l'attestato di benemerenza all'illustre cittadino ibleo.

Nel corso della serata, guidata dalla giornalista Stefania Garrone, illustreranno i vari aspetti della personalità di don Salvatore Tumino diversi relatori, che offriranno la loro testimonianza.

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La Parrocchia Matrice S. Margherita in Licodia Eubea, della diocesi di Caltagirone, nel 2021 ha celebrato il IV centenario della sua fondazione, avvenuta il 16 luglio 1621, e durante tutto l’anno parrocchiale ha vissuto intensi momenti celebrativi, di catechesi e di festa.

In questa cornice di celebrazioni giubilari la Comunità “Eccomi, manda me” di Ragusa è stata il perno per diversi momenti di riflessione e preghiera in Quaresima e soprattutto nel tempo di Avvento e Natale con gli esercizi spirituali dal tema: “Gesù guarisce il tuo cuore”.

Gli incontri sono stati vissuti nella Basilica Parrocchiale per i fedeli di Licodia con interesse e con il desiderio di lasciarsi curare da Gesù. Con molta pazienza, ogni membro della Comunità, ha saputo donare un insegnamento vibrante di riconciliazione col Padre, di fiducia nel Figlio e fratello Gesù e di docilità all’azione santificante dello Spirito.

Il centro di ogni catechesi è stata, non solo la Parola, ma anche l’adorazione del SS. Sacramento attraverso i canti e le suppliche, con la preghiera d’ intercessione per le necessità della Chiesa.

È stato un esercizio spirituale a tappe per sperimentare la guarigione del cuore e lasciare operare la potenza delicata e santificante dello Spirito di Cristo che, incarnandosi, ha assunto la nostra carne per rivestirci di divina figliolanza.

Il percorso è culminato sabato 8 gennaio 2022, nella solennità delle celebrazioni conclusive dell’Anno Santo, con un momento di preghiera e Adorazione Eucaristica chiamato “Shekinah” in cui con gioia, fede e comunanza di cuore si è elevata una preghiera di lode e adorazione a Cristo Gesù, nostro Salvatore.

La Basilica di S. Margherita, in quelle ore di adorazione comunitaria, si è rivestita di Spirito Santo e fuoco tanto da sentirsi come nel Cenacolo durante la Pentecoste, tanto da essere un cuor solo e un anima sola nella preghiera, nella comunione fraterna e nell’ascolto della Parola.

E’ risuonata, tra i fedeli, la Parola di Dio che guarda ciascuno di noi negli occhi e ci dice: “Coraggio! Il Signore è con te!”.

L’annuncio che prendeva spunto dalle parole dell’Apocalisse “E Colui che sedeva sul trono disse: “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”, ha riscaldato i cuori e le menti per dare spazio a Cristo Gesù. Fare nuove le cose significa tirare fuori da esse, soprattutto quando stanno marcendo, un germoglio. Noi siamo figli di un Dio che ci ama così, che ci raccoglie mentre il seme muore, affinchè germogli e si trasformi in una spiga.

La certezza di essere figli amati dal Padre, per mezzo di Gesù, ha incoraggiato i presenti a riscegliere di seguire Gesù nella quotidianità della vita sapendo che Lui ha il potere di rinnovare ogni cosa.

Arrendiamoci al suo amore per mostrare, con la vita, la bellezza di essere figli amati e fratelli di tutti.

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Pit Stop

22 Novembre 2021

Adorazione, evangelizzazione …e obbedienza al Vescovo.

Giovedì 18 novembre la nostra comunità ha vissuto un momento di grande festa perché abbiamo accolto, con gioia, la prima visita del nostro Vescovo Giuseppe: ci siamo preparati a questo meraviglioso incontro pregando, addobbando i locali e preparando un piccolo rinfresco per accogliere una persona che, non conoscevamo ancora, ma che già faceva parte del nostro cuore e che sentivamo vicino. Volevamo piacergli, non per piaggeria, ma perché, vivere in comunione con il Vescovo, è una delle eredità che ci ha lasciato Padre Salvatore, eredità per noi vitale.

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Giovedì 9 settembre la Comunità “Eccomi, manda me!” è stata invitata da don Starczewski Mariusz, parroco a Giarratana nella Chiesa Maria Santissima Annunziata e San Giuseppe e dal Comitato, ad animare una serata in preparazione della festa di San Giuseppe.

La serata di lode e adorazione, chiamata “Shekinah”, si è svolta nella piazza circondata dalla Chiesa, dal Municipio e da tante case: Gesù ancora una volta è uscito in cerca dei suoi figli.

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Bellissima serata di adorazione, "Shekinah", vissuta dalla Comunità “ Eccomi, manda me!” in collaborazione con il gruppo Rns “Araldi del Vangelo”.
Tanti episodi della vita di Gesù hanno avuto come sfondo la riva del mare, ed è proprio sulla riva del mare, nella serata di adorazione che si è svolta il 29 Luglio 2021 presso la spiaggia di Casuzze, che abbiamo potuto “vedere e gustare quanto è buono il Signore” (Sal 34,9).

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