“Lasciare il proprio per ricevere la Vita”
Luca 18, 28-30
Pietro allora disse: «Noi abbiamo lasciato tutte le nostre cose e ti abbiamo seguito».
Ed egli rispose: «In verità vi dico, non c’è nessuno che abbia lasciato casa o moglie o fratelli o genitori o figli per il regno di Dio, che non riceva molto di più nel tempo presente e la vita eterna nel tempo che verrà».
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Pietro parla a nome di tutti i discepoli, e in lui possiamo riconoscere anche la nostra voce: quella di chi ha scelto di seguire il Signore e, nel farlo, ha dovuto lasciare qualcosa di “proprio”.
Luca, a differenza di Marco, non dice “abbiamo lasciato tutto”, ma “abbiamo lasciato il nostro”.
È una sfumatura preziosa: non si tratta solo di rinunciare ai beni, ma di lasciare l’idea del “mio” — il possesso, l’attaccamento, il controllo — per entrare nella logica della comunione, della koinonía.
Lo stesso termine ritorna negli Atti degli Apostoli (4,32): «Nessuno diceva proprio quello che gli apparteneva, ma ogni cosa era tra loro comune.»
Seguire Gesù, allora, non significa solo abbandonare, ma condividere: mettere in comune ciò che siamo e ciò che abbiamo, a servizio della comunità.
I bisogni non sono solo materiali: ci sono quelli spirituali, affettivi, relazionali, e tutti richiedono una risposta d’amore.
La promessa di Gesù non è solo per il futuro.
Luca sottolinea che la ricompensa è già nel presente: la gioia del servizio, la fraternità, la pace interiore che nasce dal donarsi.
Marco aggiunge che la nuova famiglia è la comunità stessa, in cui si sperimenta la pienezza dell’amore di Dio.
Viviamo allora la nostra chiamata con la virtù della speranza, che ci fa restare saldi e fiduciosi:
1. Nella certezza della chiamata del Signore, che ci ha scelti e amati per primi.
2. Nella certezza dei doni che Egli ci ha dato per rispondere generosamente.
3. Nella certezza della ricompensa, che è già la benedizione del servizio e la comunione fraterna che nasce dal lasciare “il nostro” per Cristo.
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Impegno spirituale
Oggi voglio rinunciare a qualcosa di “mio” — un tempo, un pensiero, un’abitudine — per offrirlo al servizio della comunità e della comunione con il Signore.
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✝️ Comunità “Eccomi, manda me!” – Ragusa

