"Questa sera la nostra Chiesa vive un momento particolarmente significativo: ha deciso di accogliere la sfida di Dio". Con queste parole il vescovo Paolo Urso ha iniziato l'omelia nella messa di sabato sera che ha segnato l'inizio dell'adorazione perpetua nella chiesetta di San Vito. Oltre un migliaio di persone si sono ritrovate nella Cattedrale per la celebrazione della messa, preceduta da un mimo sul significato dell'Eucaristia; tanti i giovani. "Il Signore - ha proseguito il vescovo nella sua riflessione - ha detto, manifestate se la vostra fede è veramente sincera, se credete in quello che annunciate. E' questa la sfida alla quale intendiamo rispondere con questa esperienza, perché in questa chiesetta il Signore sia adorato dalla gente"."In questa Chiesa - ha aggiunto monsignor Urso - 24 ore su 24, 365 giorni su 365, vogliamo, in tutti i giorni e in tutte le ore, contemplare il mistero dell'amore di Dio".Un grazie il vescovo lo ha rivolto in primo luogo alla Comunità "Eccomi, manda me!" e alle "Cellule". Un grazie a "colui che si è fatto promotore delle Cellule nella nostra Chiesa". Il riferimento è a don Salvatore Tumino, fondatore della Comunità, scomparso nel maggio del 2002. Si devono alle sue intuizioni ma, soprattutto, alla sua santità di vita, gli innumerevoli buoni frutti, quei frutti visibili, per esempio, nelle 152 Cellule di Evangelizzazione nella sola città capoluogo. A concelebrare insieme al vescovo anche una decina di sacerdoti, tra i quali don Gianni Mezzasalma, che guida la Comunità."Questa esperienza dell'adorazione eucaristica perpetua - ha detto ancora monsignor Urso - noi vogliamo che si riversi come grazia abbondante nella nostra città, nella nostra Diocesi e nel Mondo intero. Il Signore guardi con benevolenza il nostro impegno".Al termine della messa, è partita una lunghissima processione: i fedeli, con le candele in mano, hanno lasciato la Cattedrale, mentre suonavano le campane. Alla fine del corteo il baldacchino con l'ostensorio. Quando la processione è giunta dinanzi la vicina chiesetta di San Vito, il vescovo ha pronunciato una breve preghiera, prima di entrare, insieme agli altri sacerdoti, per posare il Santissimo Sacramento sull'altare.
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L’hanno chiamata la staffetta dell’adorazione. Ed in effetti sara’ cosi’. Da sabato e per sempre, sara’ possibile infatti adorare l’eucaristia all’interno della chiesa di via San Vito a Ragusa. Un’iniziativa che, fin dal suo inizio, potra’ contare su 450 volontari che hanno gia’ messo a disposizione un’ora del proprio tempo ogni settimana per consentire l’adorazione perpetua. Una veglia continua, giorno e notte con tante persone che, anche per pochi minuti, avranno la possibilita’ di pregare e adorare il Signore grazie all’impegno della comunita’ “Eccomi, manda me”, dei gruppi di preghiera delle Cellule e di altri volontari. Il Santissimo Sacramento e’ stato accolto da una vera e propria festa, piena di gioia, canti e preghiere. “E’ stato un momento importante – dice il vescovo Paolo Urso al termine della lunghissima processione che ha segnato una straordinaria partecipazione di fedeli - Dicevo nell’omelia che il Signore ci sta sfidando anche ad esprimere pubblicamente la nostra fede in lui. L’adorazione perpetua costituisce un impegno forte, ed e’ l’azione della nostra risposta. Noi crediamo che e’ lui il nostro Salvatore e vogliamo esprimerlo mettendoci in adorazione, chiedendo di sostenerci nel nostro impegno affinche’ la citta’ degli uomini sia davvero degna e dove gli uomini possano sperimentare la gioia e la fatica nei rapporti di dialogo di tutti e con tutti”. Grande gioia e festa anche per la comunita’ “Eccomi, manda me” e per i gruppi di evangelizzazione delle Cellule. “E’ un momento di festa perche’ stare davanti a Gesu’ e’ la vera festa – spiega don Gianni Mezzasalma - L’adorazione e’ il luogo dove ogni cristiano puo’ attingere gioia e pace da Gesu’, realmente presente nel sacramento dell’eucaristia. E’ bello che una comunita’ si impegni ad alternarsi per mantenere sempre il proprio cuore in adorazione davanti a Gesu’, facendo un servizio alla citta’, alla diocesi e al mondo intero, perche’ ogni uomo sappia che c’e’ sempre una chiesa aperta dove andar a riposare il proprio cuore, pieno di sofferenze e fatiche, davanti al cuore pieno di gioia che e’ quello di Gesu’ e quindi di Dio.
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Adorare Dio è una vocazione e una chiamata per tutti, è l’essenziale della vita cristiana, è anticipazione di ciò che siamo chiamati a fare per tutta l’eternità. Adorando, il nostro volto diventa raggiante e sereno.“Guardate a lui e sarete raggianti, non saranno confusi i vostri volti” (Sal 33, 6). L’Adorazione non è un’iniziativa tra le altre o un progetto pastorale tra tanti, ma è il fondamento di ogni attività, di ogni iniziativa. “Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori” (Sal 126, 1). Va fatta sempre, giorno e notte, come fonte e sfondo di ogni cosa che avvenga nella Chiesa.Papa Benedetto XVI, nella Esortazione Apostolica postsinodale “Sacramentum caritatis”, al n. 67, invita ad “individuare chiese od oratori da riservare appositamente all’adorazione perpetua” ed esprime ammirazione e sostegno a quelle associazioni di fedeli che assumono “questa pratica come loro speciale impegno, diventando fermento di contemplazione per tutta la Chiesa e richiamo alla centralità di Cristo per la vita dei singoli e delle comunità”.Anche la Congregazione per il Clero, lo scorso 8 Dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione, ha mandato a tutti i vescovi del mondo una nota esplicativa per l’incremento della pratica dell’Adorazione Eucaristica continuata a beneficio di tutti i sacerdoti e delle vocazioni sacerdotali. Nella nota si legge: “La Congregazione per il Clero esprime la propria gratitudine agli Ordinari che si faranno animatori di un tale progetto, che non mancherà di rinnovare spiritualmente il Clero e il popolo di Dio delle loro Chiese particolari”.Rispondendo all’appello del Papa, la nostra Chiesa Ragusana ha così iniziato l’esperienza di Adorazione Perpetua. Lo scorso 2 Febbraio infatti, dopo una Celebrazione Eucaristica nella Chiesa Cattedrale, il nostro amatissimo Vescovo mons. Paolo Urso – con una folla di fedeli che lo seguiva in processione – ha dato inizio all’Adorazione Perpetua nella chiesetta di san Vito. Da allora, nella nostra Comunità diocesana una chiesa è sempre aperta, giorno e notte, per permettere a tutti, a chiunque e in qualsiasi ora, di attingere alla Fonte della Vita. Centinaia sono i fedeli che hanno già preso un proprio turno di Adorazione settimanale e dinanzi al trono dell’Agnello le loro ginocchia si piegano, con costanza e perseveranza, perchè, giorno e notte, si possa oggi e sempre cantare “Santo, santo, santo il Signore Dio, l'Onnipotente, Colui che era, che è e che viene!” (Ap 4, 8). L’Adorazione Eucaristica Perpetua è segno di contraddizione, scandalo per coloro che non pregano e stoltezza per coloro che non credono. Come è possibile, per un padre di famiglia che la mattina deve andare presto a lavorare, alzarsi nel cuore della notte per adorare Dio? Una volta ogni tanto va bene, ma tutte le settimane no! Il ‘buon senso’ degli uomini direbbe che non è possibile. Ma spesso è proprio il ‘buon senso’ che allontana il discepolo da Gesù. È solo se si crede realmente che Dio è presente nell’Eucaristia che è possibile far questo e, nell’esperienza, si constata quanto il ‘buon senso’ si sbagliasse. Solo provandolo, infatti, si gusta quanto Gesù ci aveva già assicurato: “Il mio giogo è dolce, il mio carico leggero”. La Vergine Maria che ha adorato e custodito Gesù nel suo grembo custodisca i suoi figli che con tanta fede e buona volontà si stanno impegnando ogni settimana ad adorare e custodire il Santissimo Sacramento, accresca sempre più il loro numero ed interceda per tutti noi. Che questa Chiesa sempre aperta possa essere perenne luogo cui attingere “gratuitamente l’acqua della fonte della vita che fa nuove tutte le cose” (Cfr. Ap 21, 5-6).
Don Gianni Mezzasalma
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