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Chiamati ad evangelizzare nella Chiesa, oggi

26 Giugno 2023

Comunione. Un incontro all’insegna della comunione, anzi di una grande comunione. E’ ciò che abbiamo avuto modo di sperimentare in occasione dell’incontro, presieduto dal Vescovo di Ragusa, Mons. Giuseppe La Placa, lo scorso 21 giugno. Il nostro Vescovo, accolto dai bambini delle Cellule che hanno voluto manifestargli la loro gioia con dei palloncini colorati, ha incontrato, nel cortile della Comunità, la nostra realtà ecclesiale che non ha mancato di sperimentare, con gioia e gratitudine, il sostegno e la vicinanza del proprio Pastore.

La serata, peraltro una piacevolissima e fresca serata estiva, è stata incentrata sulla riflessione su un tema tanto caro alle nostre Cellule: l’evangelizzazione. Tanti sono stati gli spunti di riflessione emersi dall’ascolto dell’insegnamento dal titolo “Chiamati ad evangelizzare nella Chiesa, oggi” che ha tenuto Mons. La Placa. L’evangelizzazione, infatti, è stata oggetto di approfondimento attraverso un ricco e prezioso richiamo al Magistero della Chiesa e alla Parola di Dio.

Quanto al Magistero della Chiesa, il Vescovo è partito dall’Esortazione Apostolica di Paolo VI, Evangelii Nuntiandi, che indica chiaramente come l’evangelizzazione è: “la grazia e la vocazione propria della Chiesa, la sua identità più profonda” e come la Chiesa “esiste per evangelizzare”, per poi passare ad un documento dell’allora Card. Ratzinger, in occasione del giubileo del 2000, che, richiamando la parabola del granellino di senape, mette in guardia l’evangelizzatore dalla tentazione dell’impazienza e sottolinea piuttosto l’importanza dell’umiltà quale sentimento che deve caratterizzare la Nuova Evangelizzazione. L’ultimo richiamo non poteva che essere quello all’Evangelii Gaudium di Papa Francesco e quindi alla gioia del Vangelo come rimedio alla tristezza individuale ed egoista dell’umanità del nostro tempo. 

Quanto invece alla Parola di Dio, tanti sono stati i richiami che il Vescovo ha fatto riguardo all’apostolato di Paolo e al suo annuncio semplice ed essenziale (“io ritenni di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo e Cristo crocifisso”) e al contempo in grado di contestualizzarsi e rinnovarsi sempre (San Paolo, nell’areopago di Atene annuncia Gesù, prendendo spunto dall’altare al Dio ignoto: “colui che, senza conoscerlo voi adorate, io ve lo annuncio”.

Alle parole di Mons. La Placa, hanno fatto seguito quelle di Roberto Gibilisco, che ha delineato gli elementi essenziali che caratterizzano l’azione evangelizzatrice delle nostre Cellule, che hanno raccolto l’eredità spirituale di don Salvatore Tumino, fondatore della nostra Comunità ed indimenticato cartello stradale che continua ad indicarci il Regno di Dio e l’essenzialità del suo annuncio.

In un clima, poi, di grande ascolto e al contempo di grande commozione, Pina Tumino, sorella di don Salvatore, ci ha raccontato come, appena due giorni prima della sua morte, don Salvatore, nel cuore di una notte in preda ai forti dolori che la malattia gli comportava, avesse voluto volgere il suo ultimo pensiero proprio ai leader delle Cellule, scrivendo loro una lunga ed appassionata lettera che rappresenta il testamento spirituale che il nostro fondatore ha lasciato a noi tutti e alla Chiesa intera. Il documento, riportato in una pergamena, è stato consegnato al nostro Vescovo ed è stato oggetto di lettura e di attenta meditazione.

Con altrettanta commozione, abbiamo avuto l’occasione di vedere un breve filmato su un incontro di tutte le Cellule del 1995, nel quale don Salvatore, con straordinario entusiasmo e slancio missionario, ci esortava - e ci esorta ancora oggi - ad annunciare, con amore ed umiltà, Gesù unico Salvatore del mondo. Al riguardo, preziose sono state le parole del nostro Vescovo che, evidenziando come, in poche parole, ma con grande fervore, don Salvatore fosse riuscito a fare sintesi di quanto era stato detto durante l’incontro, ci ha detto come non sarebbe stato necessario aggiungere altro.

A questo punto, non aggiungiamo veramente altro, se non il desiderio condiviso di poterci spendere, in comunione con la Chiesa tutta, nell’annuncio generoso del Vangelo, seguendo la testimonianza del nostro fondatore e di quanti ci hanno preceduti. Alleluia!