Una domenica segnata dalla grazia e dalla luce. Il Giubileo delle Cellule di Evangelizzazione è stato un momento di profonda comunione e di rinnovato slancio missionario. Tantissimi i presenti, uniti in un unico cammino: annunciare Cristo con la vita, come veri pellegrini di speranza.
Il pellegrinaggio ha preso il via dal Monastero delle Carmelitane Scalze, un luogo che da sempre custodisce le nostre intenzioni e le nostre fatiche. Quante volte siamo andati lì a chiedere preghiere — e ogni volta, le sorelle non si sono mai lasciate vincere in generosità, donando il silenzio orante che sostiene la missione di tutti.
Durante il cammino, la quarta stazione si è fermata davanti alla Chiesa di San Vito, dove Gesù Eucaristia è adorato giorno e notte. Davanti a Lui, risuonavano ancora forte le parole della Beata Maria Candida dell’Eucaristia sulle quali avevamo meditato alcuni passi prima:
“Che temerò io? Tutto a me viene dalla divina Eucaristia! Vorrei gettare tutta l’umanità fra le braccia del mio Gesù eucaristico: allora tutti sarebbero felici!”
Le stazioni sono state accompagnate anche da brani tratti dagli scritti di Padre Salvatore Tumino, che ci hanno guidati nella meditazione e nella preghiera.
“Un giorno Ti ho incontrato, e tutto è cambiato! La luce ha squarciato le tenebre, l’amore ha vinto sull’odio, la speranza ha preso il posto della disperazione.”
E ancora:
“Sognavo di diventare potente, ma ho scoperto di essere fragile. Finché non ho incontrato Te, Signore. All’illusione si è sostituita la speranza che non delude.”
Parole semplici ma potenti, che hanno accompagnato il nostro passo e parlato al cuore di molti.
La giornata si è conclusa con la Celebrazione Eucaristica, durante la quale la testimonianza di Alessio e Ilaria ha commosso e toccato profondamente tutti i presenti. Attraverso la loro storia abbiamo riconosciuto ancora una volta come il Signore trasforma le ferite in sorgenti di luce.
Questo Giubileo è stato un invito a rimettersi in cammino, a non stancarsi di credere che lo Spirito Santo rinnova la Chiesa e la spinge verso nuove vie di annuncio. Perché — come ricordava Padre Tumino — “Ora vedo, mentre prima ero cieco. Ora vedo me stesso, il mondo, gli altri, il Padre, con i Tuoi occhi.”
Continuiamo a camminare insieme, certi che lo Spirito Santo guida ogni nostro passo verso la gioia dell’annuncio!
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