Su cosa stai fondando la tua vita

Fin dai primi canti, infatti, l'unzione di Dio si è fatta presente in tutta l'assemblea e su coloro che si fermavano a guardare, attirati dalle danze dei giovani e dai meravigliosi canti di lode. Poi l'arrivo del Santissimo Sacramento ha catalizzato l'attenzione di tutti: Lui era lì, vivo, visibile a tutti, sostanza reale delle parole e dei canti che avevamo cantato fino a quel momento. È stato meraviglioso! Chiunque fosse passato di lì avrebbe percepito, per forza, che stava avvenendo qualcosa di "speciale", in quella piazza.

Il messaggio che ho avuto l'onore di condividere aveva questo titolo "Qual è il fondamento della tua vita?". A volte, noi uomini, ci facciamo un'idea mentale così rigida e ottusa su ciò che può renderci felici, che escludiamo completamente Dio dal poterci sorprendere con il Suo proposito per ognuno di noi. Invece di fidarci di Lui, pieghiamo la nostra vita e le nostre scelte agli idoli d'oro e d'argento che la TV ci sforna tutti i giorni, alle "cose" deteriorabili che null'altro sono che chimere irrealizzabili: soldi, lavoro, bellezza, benessere, lusso, sesso... Sono davvero queste le cose che ci renderanno felici? Dio vuole mostrarci la Vera via della felicità ma noi rimaniamo intrappolati dalle prigioni mortali, rivestite d'oro, che il Nemico ci propone ingannandoci, attraverso pubblicità e finzioni. E farsi un Tesoro in Cielo piuttosto che sulla Terra, come ci consiglia Gesù, non significa affatto rinunciare alle cose buone di questo mondo, ma significa mettere al primo posto il Regno dei Cieli (Mt 6) sapendo che il Padre ci darà tutto ciò di cui abbiamo bisogno e molto, molto di più. "Vieni a Me" ci ha detto Gesù invitandoci a costruire la nostra casa sulla vera Roccia. Chi costruisce invece la sua vita basandosi sulle cose di questo mondo, è come colui che costruisce la sua casa sulla sabbia. Perderà tutto!

 "Io sono la tua Roccia" ci ha detto, "Io ti conosco"; le parole profetiche hanno iniziato a toccare i cuori di molti, senza dubbio, invitando tanti figli dispersi a ritornare al Padre celeste e al suo infinito amore per loro, per iniziare una nuova vita fondata su di Lui. È stato un momento di Grazia straordinario, culminato con il passaggio del Santissimo Sacramento in mezzo a tutti i presenti, in ogni punto della piazza. Gesù ancora oggi non vuole farsi adorare come un simulacro, ma si avvicina alle nostre miserie in prima persona per toccarci, sanarci, liberarci e salvarci. La gioia - appunto -, ha chiuso la serata in una grande festa. Ringraziamo Dio nostro Padre per quanto è buono, per quanto è paziente e quanto vuole farci i suoi strumenti in questi tempi difficili. Noi siamo i Suoi strumenti di luce per portare salvezza ai nostri fratelli che vivono nell'oscurità. Lo crediamo davvero? Il mondo aspetta la nostra risposta.