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Corso Mio Signore e mio Dio a Messina

28 Febbraio 2024

Fratelli nella fede che si ritrovano e condividono insieme il fuoco che sentono per Gesù.

Sabato 17 e Domenica 18 Febbraio, due giornate di festa, fraternità e riflessione si sono svolte all’Oasi Madonna del Sorriso organizzate dalla Parrocchia San Gabriele dell’Addolorata di Messina con l’aiuto dei fratelli della Comunità “Eccomi, manda me!”. Due storie di unione nella fede che nascono dall’incontro “casuale” su di un treno di due Uomini di Dio, p. Tonino Schifilliti (parroco di San Gabriele) e p. Salvatore Tumino (fondatore della Comunità “Eccomi, manda me!”) che oggi “ci guarda e ci assiste dal Cielo”. In questa occasione, i rispettivi “figli” hanno fatto festa insieme.

Mimma e Gianluca, Irene e Roberto ci hanno aiutato a riflettere sul grande Mistero dell’Adorazione ripercorrendo l’esempio di sei grandi personaggi biblici: l’apostolo San Tommaso con i suoi dubbi e le sue paure; i Re Magi con il loro grande desiderio di adorare per primi il Messia, l’atteso da secoli; l’Adultera, come immagine di ognuno di noi in tutte le circostanze in cui facciamo esperienza “delle nostre cadute” e dell’Amore di Dio sempre pronto a porgerci la mano; la Samaritana, come Colei che per prima, seppure straniera ed esclusa dalla sua gente, incontra Gesù e tocca con mano la vicinanza di Lui: “Mi ha detto tutto quello che ho fatto” riferirà ai passanti di lì a poco (Gv 4,29). Per proseguire con Maria di Magdala come colei che ha avuto il privilegio di essere la prima ad incontrare “il Risorto”. E concludere per ultimi, con i “24 Vegliardi” citati dall’apostolo san Giovanni nell’Apocalisse.

Diversi i concetti che personalmente mi hanno colpita. La prima sera, senz’altro, l’immagine della Comunità come di quel fuoco costituito dall’unione di tanti piccoli ceppi di legno: ognuno in sé poco rilevante, ma capaci, se posti vicini, di scaldarsi ed alimentarsi fra loro generando così una grande fiamma.  Da qui la sottolineatura di Mimma sull’importanza di “rimanere uniti fra noi e di non separarsi”. Facile, infatti, immaginare come quello stesso ceppo infuocato tornerebbe facilmente ad illanguidire se si staccasse dal suo focolare... rimanendo solo!

Per proseguire con l’immagine di Abramo che sperimenta la forza della provvidenza di Dio: “Dio stesso si provvederà l’agnello...”, risponderà al figlio Isacco (Gen 22,8).

La Parola di Dio ci ha poi guidati ed accompagnati con abbondanza ad ogni tappa: “Sarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del Tuo Dio...” (Is 62,3). Come anche il richiamo, sempre del profeta Isaia, a “Non ricordare più le cose passate, non pensare più alle cose antiche! Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?” (Is 43, 18-19) o quello di San Paolo che ci esorta, dicendo: “Rallegratevi nel Signore, sempre. Ve lo ripeto ancora, rallegratevi” (Fil 4,4).

Fra le tante cose che potrei qui ancora citare, la più significativa per me è stata, senz’altro, l’esperienza di preghiera dove ciascuno di noi ha potuto sperimentare come Gesù fra noi ancora una volta si faccia “porta verso il Cielo” per permetterci di salire in paradiso ed “unirci a Loro”.

Ne è scaturita una adorazione tutta speciale... in cui, abbiamo potuto deporre le nostre persone, i nostri progetti, le nostre lodi ai Suoi piedi... nella consapevolezza di anticipare quei momenti di eternità, che, a Dio piacendo, ci sarà dato da vivere un giorno. Un’occasione questa anche per ritrovare i nostri cari che ci hanno preceduti e di poter pregare “con loro” direttamente in Cielo...

Non è mancato, poi, un richiamo all’importanza dell’Evangelizzazione, in quanto non si può restare “senza parlare” dopo aver fatto esperienza nella propria vita di questo Gesù tutto Amore. Da cui scaturisce quell’urgenza di “uscire fuori” per portare questo stesso fuoco ai fratelli che ancora non hanno avuto la grazia di incontrare personalmente Gesù...! Tantissimi ancora gli spunti che si potrebbero citare, naturalmente. Personalmente mi fermo a questi, ringraziando di cuore questi amatissimi fratellini per la loro presenza qui fra noi e per tutto ciò che ci hanno saputo trasmettere! Che il Buon Dio li ricompensi, con il centuplo, in ogni giorno della loro vita... 

Alessia